Amerigo Anton, al secolo Tanio Boccia, è stato soprannominato l’“Ed Wood italiano” per la sua capacità di girare film con quattro soldi e in pochi giorni, spesso con trame squinternate che univano il feuilleton al peplum in maniera così irriverente da risultare quasi coinvolgenti. Questo “Sansone contro i Pirati” non fa eccezione, con le sue scenografie finte, i costumi sgargianti, i villains da operetta e le trame amorose che si mescolano senza ritegno all’avventura più sfrenata. Il Sansone di turno, Kirk Morris, biondo dagli occhi azzurri, era in realtà italianissimo (il suo vero nome era Adriano Bellini, che prima di diventare attore era bagnino a Venezia), e tra i “muscle men” del cinema mitologico è forse tra i meno carismatici, un ragazzone impegnato più a gonfiare i muscoli che a recitare. Altre sue interpretazioni nel peplum comprendono “Il Trionfo di Maciste”, “La Valle dell’Eco Tonante”, Maciste alla Corte dello Zar”, e “Maciste contro i Tagliatori di Teste”. Come Sansone lo vediamo qui impegnato a far volare uomini, scardinare porte d’acciaio e, sottoposto ad una prova di forza, tirare a riva una nave carica di rematori con la sola forza delle braccia. Scena cult: la lotta di Sansone contro un coccodrillo palesemente finto, con la ragazza bionda che urla a squarciagola. Marco Giusti, nel “Dizionario dei Film Stracult”, ha definito la pellicola un “kolossal del trash sansonistico”.
venerdì 29 giugno 2007
Sansone contro i Pirati
Amerigo Anton, al secolo Tanio Boccia, è stato soprannominato l’“Ed Wood italiano” per la sua capacità di girare film con quattro soldi e in pochi giorni, spesso con trame squinternate che univano il feuilleton al peplum in maniera così irriverente da risultare quasi coinvolgenti. Questo “Sansone contro i Pirati” non fa eccezione, con le sue scenografie finte, i costumi sgargianti, i villains da operetta e le trame amorose che si mescolano senza ritegno all’avventura più sfrenata. Il Sansone di turno, Kirk Morris, biondo dagli occhi azzurri, era in realtà italianissimo (il suo vero nome era Adriano Bellini, che prima di diventare attore era bagnino a Venezia), e tra i “muscle men” del cinema mitologico è forse tra i meno carismatici, un ragazzone impegnato più a gonfiare i muscoli che a recitare. Altre sue interpretazioni nel peplum comprendono “Il Trionfo di Maciste”, “La Valle dell’Eco Tonante”, Maciste alla Corte dello Zar”, e “Maciste contro i Tagliatori di Teste”. Come Sansone lo vediamo qui impegnato a far volare uomini, scardinare porte d’acciaio e, sottoposto ad una prova di forza, tirare a riva una nave carica di rematori con la sola forza delle braccia. Scena cult: la lotta di Sansone contro un coccodrillo palesemente finto, con la ragazza bionda che urla a squarciagola. Marco Giusti, nel “Dizionario dei Film Stracult”, ha definito la pellicola un “kolossal del trash sansonistico”.
domenica 24 giugno 2007
La rivolta delle Gladiatrici
Nuovo libro sul cinema Peplum:
Dall'Introduzione dell'autore:
"Peplum è il termine con cui i francesi, prendendo spunto dalla tunica indossata dai protagonisti, per primi definirono i film storico-mitologici degli anni Cinquanta e Sessanta; in Italia invece, in modo più folcloristico e popolaresco, il genere era definito dei sandaloni, dai calzari portati dagli attori e dalle comparse e, in tempi più recenti – quando la giovane critica ha rivalutato il genere – i film muscolotici (anche se tale definizione è limitativa perché riferita in modo particolare al sottogenere del peplum muscolare dei forzuti Ercole, Maciste, Ursus, Golia e Sansone, eroi del muscle power). Casadio prende in esame un blocco complessivo di 250 film suddivisi in due parti di quattro gruppi ciascuna – corrispondenti ad otto capitoli – da dove emerge che i film che trattano dei miti e delle leggende del mondo greco (i miti, le leggende, la guerra di Troia e le avventure di Ulisse ed Enea) sono 26, seguiti dagli eroi dai fantastici muscoli (i classici Ercole, Maciste, Ursus, Golia e Sansone) che la fanno da leoni con ben 62 film, dai forzuti del mondo greco romano (gli schiavi più forti del mondo e i gladiatori invincibili) che compaiono in 24, dai film degli eroi fantastici del fantasy moderno che sono 20, dai film del Vecchio e Nuovo Testamento che sono 31, da quelli riferiti all’antica Grecia che sono 13, cui seguono quelli sulla romanità che sono inferiori solo ai film dei “giganti”, e cioè 40 ed infine i film erotici, le parodie e i film comici che sono 34.
Come per i volumi precedenti, ad ogni capitolo seguono le schede dei film con i Cast & Credits, la trama, la critica contemporanea. Il volume è completato da una bibliografia sull’argomento, dall’indice di tutti i film citati, dall’elenco dei registi (con i titoli dei relativi film) che si sono cimentati con il peplum di produzione italiana e, da un indice degli pseudonimi usati da registi, attori, e tecnici vari per dare un tocco di esterofilia al loro lavoro".
Commento personale:
Un lavoro di compilazione lodevole questo di Casadio, anche se si tratta in pratica di un collage di schede con estratti di critica ripresa da più fonti, per la maggior parte dalle manchevoli e anonime schede di Segnalazioni Cinematografiche del Centro Cattolico Cinematografico. Altre fonti più specifiche sono i volumi "Il Cinema Peplum" di Domenico Cammarota, e il "Dizionario dei Film Stracult" di Marco Giusti. Il volume è stato messo in piedi con una specie di "copia/incolla", e poca critica valida aggiunge alla rivalutazione di un genere a torto sottostimato e tutto da riscoprire.